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icona itinerari Area carsica di Pignone

Autore: Ente Parco Montemarcello - Magra

Grotte, doline e siti archeologici in uno splendido paesaggio naturale.

Partendo dal paese, dal parcheggio vicino al campo sportivo, si sale sulla sinistra e, giunti ad un cartellone, si procede a destra salendo verso la Grotta Grande, la più notevole espressione del fenomeno carsico nel comune di Pignone. All'interno della grotta è possibile osservare il geotritone (Speleomantes ambrosii ssp.ambrosii), prezioso anfibio urodelo che vive nelle grotte da cui esce nelle giornate umide o nuvolose per nutrirsi di insetti. La sottospecie presente nel parco è una delle più rare sul territorio italiano ed europeo. Sulla destra dell'uscita, il sentiero risale, attraverso un bosco mesofilo ricco di carpini, castagni, cerri e aceri, verso il Monte Castellano, un sito archeologico con i resti di un insediamento ligure dell'età del Bronzo: si tratta di semplici muretti a secco che circondano una sommità dalla quale si poteva dominare il territorio. Percorrendo il sentiero può capitare di udire il picchio rosso maggiore (Dendrocopos major), notare le tracce della volpe (Vulpes vulpes) o incontrare la salamandra gialla e nera (Salamandra salamandra) che predilige il sottobosco del castagno e va all'acqua in primavera solo per riprodursi. La sua colorazione segnala a tutti i predatori la tossicità della sua cute. Tra la flora del sottobosco si ritrovano numerose specie come la scilla (Scilla bifolia), l'anemone a tre foglie (Anemone trifolia) e interessanti orchidee spontanee. Dalla grande dolina con castagni secolari si può salire sul Castellaro in circa venti minuti per un ripido sentiero, oppure scendere verso la strada provinciale. Il percorso passa tra rocce affioranti ed erose, fino ad aree più pianeggianti a conca e dalla forma circolare, espressioni superficiali del fenomeno carsico causato dalla lenta degradazione da parte dell'acqua delle rocce calcaree. Da qui si imbocca un sentiero sulla sinistra che conduce ad un'altra grotta fino all'antico Ponte dell'Acquedotto da dove si può osservare ed esplorare il torrente Pignone alla ricerca di diverse specie di anfibi anuri. Accanto al diffusissimo rospo comune (Bufo bufo), si possono trovare le rane rosse (Rana dalmatina e Rana italica) e le rane verdi (Rana esculenta). L'ingegnoso ponte dell'acquedotto, di epoca romanica, reca le tracce dell'antichissima storia dell'uomo. Oltre a permettere il passaggio del torrente Pignone, trasportava a valle l'acqua di approvigionamento del paese.

Interventi: i fenomeni carsici presenti nel comune di Pignone sono stati oggetto di azioni volte alla conservazione degli habitat di grotta e alla diffusione della loro conoscenza. In particolare sono stati allestiti pannelli didattici nella Grotta di Pignone ed è stato attrezzato un sentiero didattico per la visita degli elementi carsici più interessanti.

icona itinerari Approfondimento itinerario

foto itinerario

icona difficolta Difficoltà
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icona dislivello Dislivello
in salita: -
in discesa: -

icona tempo Tempo di Percorrenza
3 ore

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