SIC e ZPS in Liguria » Savona » Lerrone Valloni
Il Torrente Lerrone a Garlenda
Area Protetta "Lerrone"
L'habitat più significativo dell'area, che coincide con il medio corso del torrente omonimo ed alcuni
affluenti, è rappresentato dalla foresta alluvionale di ontani e salici. L'avifauna è piuttosto ricca e
comprende specie legate ad ambienti acquatici (airone cenerino - Ardea cinerea, merlo acquaiolo -
Cinclus cinclus), ai coltivi (zigolo nero - Emberiza cirlus, zigolo giallo - Emberiza citrinella,
merlo - Turdus merula, storno - Sturnus vulgaris). Tra i canneti lungo le rive nidificano
canapino (Hippolais polyglotta) e gallinella d'acqua (Gallinula chloropus). Notevole è
la presenza di rettili ed anfibi: la natrice viperina (Natrix maura, totalmente innocua per l'uomo,
ma facilmente confondibile con la vipera), lucertola muraiola (Podarcis muralis),
orbettino (Anguis fragilis).
Il sito è anche stato riconosciuto dalla Provincia di Savona come Area Protetta di Interesse Provinciale.
Raggiungibilità
Oltre l'abitato di Garlenda, in località Villafranca, ha inizio un breve sentiero naturalistico che prende
avvio dal parcheggio situato presso i campi da tennis.
Descrizione percorso
In corrispondenza dell'abitato di Garlenda, il letto del Torrente Lerrone abbandona il materiale
alluvionale quaternario, che caratterizza la parte più recente della Piana di Albenga, per impostarsi
sulle rocce del substrato.
Mentre lungo la sponda orografica sinistra continuano ad essere presenti, per un certo tratto, le coperture marine plioceniche e quaternarie, sul versante destro si susseguono, procedendo verso monte, le unità tettoniche di Colla Domenica-Leverone, di Borghetto e di Moglio-Testico; quest'ultima, in particolare, comincia ad affiorare presso il confine con il Comune di Casanova Lerrone.
Tali unità, assai simili tra loro, fanno parte delle cosiddette sucessioni flyschoidi della Liguria Occidentale e la loro formazione, dovuta a depositi marini posti al margine della piattaforma continentale paleoeuropea, viene fatta risalire tra il Cretaceo (140-65 milioni di anni fa) ed il Paleocene-Eocene (65-55 milioni di anni fa).
Il sentiero naturalistico di Garlenda, realizzato per iniziativa della locale scuola elementare, si snoda lungo un'antica mulattiera che costeggia il corso del torrente; oltre alle più significative specie di piante che caratterizzano l'ambiente circostante, è possibile osservare caratteristici scorci del torrente e delle formazioni vegetali delle sponde.
Nei tratti iniziale e finale del sentiero è possibile discendere presso il torrente, dove si possono vedere da vicino gli ambienti che caratterizzano l'alveo.
La vegetazione ed il paesaggio sono caratterizzati dall'alternanza di piccoli orti e frutteti, ricavati in piccoli terrazzamenti strappati ai ripidi versanti collinari che racchiudono l'alveo del torrente, e pregevoli formazioni di vegetazione riparia.
Accanto alle più diffuse specie fruttifere come meli (Malus domestica), ciliegi (Prunus avium), susini (Prunus x domestica) e peschi (Prunus persica), troviamo specie spontanee tipiche delle rive: salici bianchi (Salix alba), ontani neri (Alnus glutinosa), pioppi neri (Populus nigra), a cui si affiancano quelle dei versanti collinari limtrofi: roverelle (Quercus pubescens), pinastri (Pinus pinaster), lecci (Quercus ilex).
Facendo molta attenzione, non è difficile avere occasione di osservare alcuni uccelli legati agli ambienti acquatici: martin pescatore (Alcedo atthis Linnaeus), airone cenerino, merlo acquaiolo (Cinclus cinclus), ma anche rettili in termoregolazione: lucertola campestre (Podarcis muralis), orbettino, biacco (Hierophis viridiflavus), natrice viperina (Natrix maura), testuggine palustre (Emys orbicularis) oltre ad anfibi come la rana verde maggiore ed il rospo comune.
Difficoltà
-
Segnavia
-
Dislivello
in salita: -
in discesa: -
Tempo di Percorrenza
-
Carta
Riferimenti utili
Download
Altri itinerari
2. Percorso natura Cava Valloni
3. Percorso Confluenza