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icona itinerari Anello delle sughere

Autore: Comunità Montana Riviera Spezzina

Habitat principali: querceti mediterranei (sughera - leccio) - macchia mediterranea

Il sentiero può essere percorso ad anello. La partenza si trova in corrispondenza del Campo Sportivo, la prima parte della percorrenza si snoda a bassa quota all'interno del popolamento di sughera, si prosegue poi sino alla quota 150 attraversando una folta macchia alta con scorci panoramici molto attraenti, con un percorso di medio versante si raggiunge quindi una stradina che scende sino al centro storico di Deiva Marina.

Di particolare rilievo lungo il percorso è la presenza della sughera (Quercus suber). La quercia da sughero rappresenta una specie facilmente identificabile per la caratteristica corteccia suberosa, altrimenti simile come aspetto al più diffuso leccio (dal quale risulta difficilmente distinguibile in giovinezza, quando non ha ancora sviluppato la corteccia suberosa). Si tratta di una specie autoctona, a distribuzione mediterraneo-occidentale, che qui si trova quasi al limite settentrionale del suo areale; in Liguria forma di rado popolamenti, che generalmente sono di limitata estensione e molto frammentati, distribuiti con discontinuità: proprio nell'area in questione presenta alcune delle formazioni più estese e articolate a livello regionale. I nuclei in purezza ed in assoluto più estesi interessano il versante orografico destro, tra case Ghiara e il Campo Sportivo: lambiscono gli abitati di fondovalle e risalgono il versante, sfumando poi in formazioni miste termofile a leccio, macchia e pineta di pino marittimo (Pinus pinaster).

Il più diffuso leccio (Quercus ilex) ha portamento sia arboreo, con altezze che possono raggiungere i 25 m, che arbustivo.

La longevità è elevata ed alcuni soggetti possono superare i mille anni di età. Pur essendo specie rustica e molto plastica sia nei riguardi del clima che del terreno, un limite naturale alla sua espansione è presente nella forte acclività dei pendii nei quali non riesce a formarsi un suolo sufficientemente profondo. Il leccio costituisce uno degli elementi più rappresentativi della vegetazione mediterranea. Oltre che per motivi ecologici e paesaggistici, la presenza di boschi di leccio riveste una notevole importanza dal punto di vista della protezione dal rischio idrogeologico: alberi di buona struttura con apparati radicali sviluppati e profondi contribuiscono notevolmente al consolidamento delle pendici e l'elevata densità delle chiome, che genera una barriera sempreverde, mitiga l'impatto delle acque piovane. Nelle aree più calde e meglio esposte il leccio si accompagna a specie termofile quali lentisco (Pistacia lentiscus), terebinto (Pistacia terebinthus), alaterno (Rhamnus alaternus), mirto (Myrtus communis), corbezzolo (Arbutus unedo), erica (Erica arborea). Nelle aree più fresche ed umide il leccio si consocia con specie mesofile come orniello (Fraxinus ornus), carpino nero (Ostrya carpinifolia), roverella (Quercus pubescens), biancospino (Crataegus monogyna), emero (Coronilla emerus).

foto itinerario

icona difficolta Difficoltà
-

icona segnavia Segnavia
-

icona dislivello Dislivello
in salita: 160 m
in discesa: -

icona tempo Tempo di Percorrenza
1 ora

icona cartina Carta

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